Anno XXXVI - Numero 7 - 30 luglio 2013

Dall'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Ivrea, Pinerolo, Torino

La Croazia nell’Unione Europea
A cura di Andrea Barabino, Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino

Dal 1° luglio 2013 la Croazia è entrata a far parte dell’Unione Europea, diventandone il 28° Stato membro: il trattato di adesione era stato approvato dai cittadini croati attraverso un referendum tenuto nel gennaio 2012, per essere poi ratificato da tutti gli Stati membri. In Italia l’adesione è stata ratificata con legge 17/2012.
La Croazia, che ha una superficie di 56.000 km quadrati e una popolazione di circa 4 milioni e trecentomila abitanti, è il secondo dei sei Paesi appartenenti alla ex Jugoslavia che aderisce all’Unione europea, essendo stata preceduta dalla Slovenia, che aveva compiuto questo passo nel 2004.

L’adesione della Croazia ha, fra le molteplici conseguenze, un impatto sulle procedure amministrative e fiscali delle imprese e dei professionisti residenti negli altri Paesi membri, fra cui l’Italia: infatti dalla data dell’adesione gli scambi di beni tra soggetti passivi IVA stabiliti in Italia ed in Croazia non sono più considerati importazioni ed esportazioni e non sono più soggette ad alcuna formalità doganale. Tali scambi hanno ora la natura di acquisti o cessioni intracomunitarie di beni e servizi, con gli obblighi in tema di fatturazione disciplinati dal D.L. 331/1993, e dovranno essere riportati sugli elenchi riepilogativi Intrastat.

Naturalmente occorre considerare un regime transitorio, per quelle merci che al 1° luglio si trovavano in transito fra gli altri Stati membri dell’Unione Europea e la Croazia. Le merci che, al momento dell’adesione, si trovavano in libera pratica nell’Unione o nel nuovo Stato membro, rientrano nello stesso regime in tutta l’Unione nella sua nuova configurazione, anche per quei prodotti che, prima dell’adesione, erano vincolati ad un regime doganale, quale transito o ammissione temporanea, per i quali è comunque necessario comprovare lo status di prodotti UE.

La Commissione Europea ha pubblicato sul proprio sito web le informazioni per gli Uffici doganali, per gli operatori economici e per gli altri soggetti interessati, emanando il documento di informazione TAXUD/A2/SPE/2013/058 del 28 marzo 2013.

L’Agenzia delle Dogane ha altresì fornito indicazioni sulle misure transitorie dell’atto di adesione, con la Circolare n.11, 25 giugno 2013.


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