Piemonte Food Excellence - n. 1/2 agosto 2013

News dai mercati

Una selezione di notizie su Piemonte, settore agroalimentare e mercati internazionali.
A cura di Ceipiemonte.



DOLCI E PASTA CONTINUANO A CRESCERE ALL’ESTERO
L’export del dolciario italiano è cresciuto nel 2012 dell’11% a valore e del 6,2% a volume, superando i 3 miliardi di Euro. Bene anche la pasta anche se l’aumento sul 2011 è stato più contenuto: +1,8%, pre un valore pari a quasi 2 milioni di Euro. Da segnalare l’apprezzamento della pasta italiana in Cina (+60,1%) e Ucraina (+32,5%).
Il comparto dolciario ha invece  registrato autentici exploit in Turchia (+133%) e Algeria (+62,5%). Tra i vari dolci nel 2012 i migliori risutati li ha messi a segno il cioccolato che ha raggiunto per i prodotti finiti +6% in valore per un totale, sommato con i semilavorati, di 4.835 milioni di Euro.
Fonte: Rapporto Aidepi Anno 2012

FORMAGGI, SEMPRE BENE L’EXPORT MA LA CINA INASPRISCE LE DISPOSIZIONI PER L’IMPORT
Sprint dei formaggi italiani sul mercato internazionale: nel primo trimestre le esportazioni sono volate, a volume, del 5,8%. Tengono le destinazioni storiche – dalla Francia alla Germania – ma aumentano le vendite nei Paesi emergenti. L’onda lunga della crescita è arrivata al terzo anno consecutivo e che arriva dopo un 2012 chiuso con un export di caseari record: 300mila tonnellate (+7%) per un valore di due miliardi (+3,5%).  Il Presidente di Assolatte Ambrosi nell’assemblea annuale tenutasi nel giugno scorso a Milano sottolinea che  in Asia, a partire dal 2000, sono triplicati  i volumi di vendite, che in Africa sono balzati di oltre il 400%.
Il lattiero caseario è il primo settore dell'alimentare con un fatturato che sfiora i 15 miliardi. I formaggi più venduti all'estero sono la mozzarella e i freschi, il grana padano, il parmigiano reggiano, i grattugiati, il gorgonzola, il pecorino romano e il fiore sardo.
Fonte: www.ilsole24ore.com, 20 giugno 2013

MACCHINE AGRICOLE, UNACOMA LANCIA “PIANETA TERRA”
FederUnacoma  vara un progetto per lo sviluppo della meccanizzazione sui mercati internazionali. "Si tratta di una sfida impegnativa ma esaltante - ha detto il Presidente Goldoni in occasione dell’annuale assemblea dellAssociazione - perché rivolge l'attenzione non soltanto ai Paesi tradizionali e a quelli emergenti ma ad altre regioni del Pianeta che registrano una forte crescita dell'economia primaria ed esprimono una domanda crescente di tecnologie meccaniche".
Le aree di produzione agricola tradizionali come l'Europa e gli Stati Uniti - si legge nei documenti del Progetto - perdono quote rispetto alle economie di Cina, India, Brasile e Russia, e alla ribalta mondiale si affacciano nuovi protagonisti come l'Indonesia, il Sudafrica, l'Argentina, l'Australia, la Turchia, le Filippine, e Paesi dell'Africa sub-sahariana. Gli stessi rapporti di forza tra le economie delle diverse regioni  sono destinati a cambiare con l'introduzione di tecnologie che consentono di sfruttare sempre meglio il patrimonio di terre coltivabili. L'Europa detiene infatti appena il 4% dei territori arabili presenti nel mondo, e l'America del Nord il 10%, mentre quote molto maggiori sono localizzate altrove: il 35% in Asia, il 24% in Africa, il 18% in America Latina e il 9% nel continente australiano.
Intanto l’export del settore continua a crescere (+7% nel 2012 sul 2011) mentre si è registrato un forte calo delle vendite in Italia (-10%).  Nel volgere di pochi anni anche il mercato della meccanizzazione ha rivoluzionato le sue gerarchie, e l'India si è imposta come il primo acquirente al mondo di trattrici, con un assorbimento di 600 mila unità annue, un quantitativo pari a cinque volte il totale immatricolato nell'intera Europa, e ad oltre sei volte quello degli Stati Uniti. La stessa Cina ha superato di gran lunga i livelli dei Paesi occidentali, con circa 450 mila macchine acquisite, ed altri Paesi registrano crescite di mercato consistenti. Fra il 2011 e il 2012 le importazioni di trattrici sono aumentate, in valore, del 37% in Australia, del 24% in Sud Africa, del 35% in Tailandia, del 10% in Polonia. Peasi emergenti su cui puntare: Indonesia, Filippine, Ghana, Egitto, Uganda, Venezuela.
Fonte: www.ilsole24ore.com, giugno 2013

EATALY CONTINUA CON L’ESPANSIONE ALL’ESTERO
"Quest'anno apriremo a Istanbul, Dubai, e Chicago. Il prossimo anno faremo Mosca, San Paolo del Brasile e Filadelfia o Los Angeles. L'anno dopo ancora, Londra: New York II la vendetta".
Sono i progetti di espansione del patron di Eataly, Oscar Farinetti, recentemente resi noti in occasione del convegno "La grande cucina, l'importanza del cibo all'epoca della crisi", ospitato presso lo store di Roma. Al convegno hanno partecipato una decina di chef che hanno lanciato un grido accorato al ministro della Cultura e del Turismo Massimo Bray, perché lo Stato faccia sistema, protegga i prodotti italiani all'estero e soprattutto usi anche la gastronomia come strumento per attirare i turisti.  Eataly è oggi l’unico distributore italiano di prodotti enogastronomici presenti all’estero e a differenza di tedeschi e francesi che con Metro, Carrefour, Auchan hanno vie preferenziali per distribuire i loro prodotti nei paesi stranieri, l’Italia può contare solo sul successo della cucina italiana nel mondo.
Fonte: TMNews, 10 giugno 2013

MACCHINE ALIMENTARI: andamento del settore
I dati indicano un 2012 complessivamente negativo (-1,1%) rispetto al 2011. Le esportazioni rimangono pressoché costanti e così pure l’occupazione. Nelle previsioni 2013 si profila una lieve ripresa (+0,7%) per la produzione e anche le esportazioni dovrebbero migliorare (+1,3%). Gli investimenti sono per lo più stabili per l’intero periodo considerato.
All’interno del macrosettore alimentare si rilevano forti differenze di trend delle produzioni considerate: andamento fortemente negativo per macchine per pastifici ed estrusi alimentari, per impianti frigoriferi industriali e macchine per gelato; a seguire macchine per la trasformazione della frutta e dei vegetali e attrezzature frigorifere per il commercio. Bene invece le macchine per molini, mangimifici e sili e le macchine per l’industria dolciaria. Positivo anche il trend delle macchine per caffè espresso, delle affettatrici, tritacarne e affini e dei compressori frigoriferi. Determinante sia in positivo sia in negativo rimane l’export, che continua ad avere un peso preponderante nel dato di produzione totale: la quota export/fatturato, seppure in contrazione, è tuttora molto elevata per il comparto alimentare.
Esaminando il trend dell’export di alcuni settori, si evidenzia infatti un preoccupante calo per le macchine per pasta ed estrusi alimentari, per la trasformazione della frutta e dei vegetali e per gli impianti frigoriferi industriali. In aumento le esportazioni di molini, mangimifici e sili, macchine per industria dolciaria, affettatrici, tritacarne e affini, compressori frigoriferi.
Le previsioni per il 2013 sono per lo più all’insegna della stabilità, mentre qualche miglioramento si profila sia per la produzione sia per l’export per le macchine per molini, mangimifici e sili, per le macchine per industria dolciaria e per macchine e impianti per la produzione di frutta e vegetali. In netta ripresa si attende il settore delle carni nel 2013 per produzione ed export. L’occupazione risulta per lo più stabile per i diversi settori merceologici, discostandosi solo per il netto aumento rilevato per le macchine per molini, mangimifici e sili e per la flessione nei settori di macchine per pastifici e impianti frigoriferi industriali.
Fonte: Anima, 23 aprile 2013

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